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Volando verso il 21° European Hog Rally Portogallo e oltre...

giovedì 14 giugno 2012

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6000 km in 11 giorni due Harley 4 partecipanti .

Partenza  l’11/6 da Pordenone con un po’ di pioggerella che ci accompagna all’inizio verso la prima tappa:  La Spezia.  Sosta in un agriturismo in Val di Varda, sopra Lerici.  Da lì il 2° giorno il vento ci segue oltre che lungo la costiera ligure, dove tra una galleria e l’altra si sente sempre, anche fino alla 2° tappa in Francia, Montpellier.

Par proprio di volare, con tutto quel vento, verso la nostra meta!

Si riparte il 3° giorno, tra il profumo delle ginestre in fiore e paesaggi sconfinati della Francia del Sud, per la Spagna. Lungo la strada scopriamo, da una radura di un’aerea di pic nic, un paese fantastico: Carcassonne,  porta, all’epoca medievale, tra Mediterraneo ed Oceano. Proposito: dobbiamo tornarci.

Il tempo è sempre fresco e ventoso,  i paesaggi sono infatti modificati in tanti tratti da enormi pale eoliche che però non disturbano lo sguardo, anzi rendono affascinante il viaggio.

Ci avviciniamo ai Pirenei ed il paesaggio è sempre ricco di vallate verdi infinite ed alla media di 800 km al giorno arriviamo a Burgos , nella Castiglia-Leon, borgo medievale caratterizzato dalla grande cattedrale gotica.

Il  4° giorno la Spagna si fa riconoscere con le sue distese brulle, arse dal sole e la vista si perde nei suoi meravigliosi paesaggi. Quando arriviamo in Portogallo tutto cambia improvvisamente: boschi e boschi infiniti.

Le strade sono sgombre, solo il rombo dei vari gruppi di centauri, e via alla volta di Lisbona. Dopo il traffico della città arriviamo a Cascais, meta principale del nostro tour. Dopo un po’ di trambusto per trovare la “Gast House” , alla sera raggiungiamo il meeting point dell’HOG, proprio nel centro della cittadina; davanti al porto un grande palco per i concerti,  diverse aree quella tecnica con l’Hospitality Lounge, l’Harley Village, stands di tutti i tipi, bar e ristorantini tipici e naturalmente tante e tante Harley da tutta Europa: i gruppi più distanti dalla Norvegia, i tedeschi con il loro corni sui caschi, gli scozzesi (visti anche lungo la strada viaggiare in kilt).

Trascorsi tre giorni tra tours nei dintorni, visita di Lisbona, e soprattutto sosta a Cabo da Roca sulla costa, con il faro che segna il punto più occidentale del continente europeo, posto affascinante sull’Atlantico, il mare si infrange sulle scogliere alte 140 m, il vento  vaporizza l’acqua e la vista si perde nell’azzurro:  non si fatica ad immaginare Cristoforo Colombo che scruta l’orizzonte immaginando paesi sconosciuti al di là dell’Oceano.

Ultima colazione nella nostra “pastelleria” preferita con “pasteis de nata” (tortine alla crema) e caffè decente, la caffetteria si trova sotto un edificio arricchito nella facciata dalle tipiche piastrelle (azuleios) che caratterizzano i paesi iberici.

Partiamo quindi il 7° giorno, passando per Lisbona sul ponte 25 de Abril sul Tago (una versione più piccola del Golden Gate di S.Francisco ,ma non meno spettacolare)  e via alla volta dell’Andalusia.

Il clima è sempre stato fresco, un po’ nuvoloso, ma meglio così per viaggiare…. invece arriviamo a Siviglia con 44C°. Assaporando o subendo (a seconda dei punti di vista…) il vero “calor” della Spagna!

Siviglia è meravigliosa, centro tutto da vedere, gustare, scoprire, peccato poco tempo. Anche qui proposito: dobbiamo assolutamente tornarci.

L’8° giorno si riparte attraversando  l’Andalusia con i suoi panorami dove spiccano qua e là i grandi tori neri di cartone , salendo a 1380 m, con canions  e caverne, con tanto di “ciudad troglodita” (insediamenti primitivi), per scendere sulla costa della Murcia ed arriviamo a Cartagena, dove si sente l’influenza araba ed il paesaggio cambia ancora, più brullo con un caratteristico colore verde metallico delle rocce.

La città ci infonde un po’ di paura per le nostre moto, questa volta parcheggiate all’aperto fuori l’albergo, ma il portiere di notte ci rassicura. Infatti la mattina le ritroviamo, però ricoperte di sabbia piovuta nella notte.

Ormai allenati dalla media di minimo 600 km al giorno siamo pronti per ripartire: Barcellona arriviamo !

Il 9° giorno eccoci quindi in Catalogna, la stanchezza del lungo viaggio si fa sentire, quando arriviamo in centro a Barcellona in Plaza de Espana, per proseguire fino all’albergo ci facciamo scortare, nel caotico traffico della città, dal taxi.

Che dire di Barcellona, abbiamo visto poco ma sicuramente una delle sue meraviglie, la Sagrada Familia e sotto le sue guglie in un ristorante tipico abbiamo gustato una vera paella, la sangria e crema catalana con crepe favolose. Certo siamo poi crollati dal sonno ben sapendo che la strada per tornare a casa è ancora lunga.

Il 10° giorno via alla volta dell’Italia con tappa a Bordighera, sulla costa ligure, arrivando al tramonto ci siamo consolati  con la vista panoramica e la stanchezza pareva quasi svanita.

L’indomani il 21/6, ci attendeva l’ultima e più pesante tappa, 600 km di trafficata autostrada italiana in un paesaggio decisamente industrializzato e popolato. Comunque si tornava con lo spirito ricco di tutto quello che abbiamo visto e con l’orgoglio per avercela fatta e che tutto è andato bene.

Insomma poco più di 6.000 chilometri in groppa alle Harley ci siamo sentiti veri tour bikers.

 

 

                                                               Federica e Dario              Barbara e Alex

 

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