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5 - 6 MAGGIO 2018: GNOCCO RUN

sabato 5 maggio 2018

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5 - 6 MAGGIO 2018: GNOCCO RUN

Sabato pomeriggio… Primi pomeriggi in maniche corte e ritrovo all’amato Caffellatte... amato soprattutto perché è sinonimo di incontri con gli amici del Friuli Chapter e quindi di sereni e spensierati momenti…

Oltre ai 32 partecipanti riceviamo l’apprezzata visita di alcuni soci che pur non potendo aggregarsi vengono a salutarci augurandoci buon divertimento (Elia (Savorgnan), Ferrante, Galante, Rigoli, Rosolen e Savorgnan tutto in ordine di importanza non di apparizione ne in ordine alfabetico...

Un po’ di dispiacere per il potenziale clima avverso segnalato dalle varie app ma il nostro Director arriva rasserenandoci… NON PRENDEREMO LA PIOGGIA! (nel racconto poi verificheremo se questo si sia avverato o meno).

Un breve briefing su itinerario con la giusta accoglienza e attenzione ai nuovi graditissimi soci arrivati Chiara e Alberto al loro primo giro in gruppo.

Si parte, con Elia che manda Giulio a fermare il traffico per farci partire allo stop della statale e via per la nuova avventura…

Un percorso che ci porta verso il raccordo di Conegliano per proseguire sul passante, ma sembra subito che le cose si complichino con l’arrivo di un pericoloso automobilista a bordo della sua MERDECES (non ho sbagliato era proprio una MERDECES quella!) che si infila pericolosamente nel gruppo costringendomi a “mollare” per evitare di essere speronato, chiedo scusa alla formazione ma proprio sono stato costretto… Fulmineo intervento del nostro Federico Cjaiko che ha iniziato a tallonare coraggiosamente la MERDECES che finalmente dopo qualche KM ha preso altri lidi allontanandosi e permettendo ai Safety e Road Captain di rimettere in sicurezza il gruppo.
Sembrava un kamikaze che voleva buttarci giù come birilli...
Purtroppo ogni tanto di questi “fenomeni” ne appaiono ma sicuramente alle 15:00 di sabato pomeriggio in evidente età pensionabile, aveva grande fretta di raggiungere non si sa che cosa se non il proprio posto di lavoro, altrimenti perché aveva tanta fretta il nostro amato automobilista?

Si prosegue senza ulteriori visibili intoppi salvo un breve accostamento alla corsia di emergenza di Iorio, supportato dai Road Captain, che poi insieme hanno recuperato il gruppo che inesorabile ha proseguito la sua corsa (come da regolamento).

Arriviamo a Padova Sud per il recupero di Michel che ci aspetta per rafforzare le fila dei Road Captain e per ripristino pieno… Si riparte, non prima di aver assaggiato un Berlucchi a temperatura perfetta offerto dal ns Artan… bottiglia stappata al volo e della quale sono riusciti a beneficiare solo i più vicini alla sua moto.

Ringrazio Stiz che ha recuperato una sciarpa che poteva solo essere mia a suo dire (e aveva ragione) persa all’autogrill di riferimento.

Ripartenza concordata per nuova sosta, stavolta non tecnica, dopo Occhiobello… dove si incomincia ad entrare in modalità “fiesta” con il gruppo che si accampa sotto ad un gazebo per consumare un piccolo spuntino….

Da far invidia ai Catering più organizzati e professionali: patatine fritte, salami griffati Zoratti, bottiglie di vino fornite da più soci con provenienze da varie cantine blasonate, Bastianich, Ornellaia etc etc, formaggio... uno staff preparato ad assistere tutti i commensali con Niki che ha già dimostrato in concessionaria grande capacità di supportare gli ospiti diventando un affettatrice portatile ovunque sia necessario...

Dopo quanto sopra, per completare l’opera, il prestigioso Caffè Artan e Ornela del quale ormai si narra come una leggenda in tutte le più annoverate guide turistiche.

Per garantire maggiore sicurezza e stabilità al gruppo poi compare un Amaretto di Saronno …

Si riparte con il sorriso sulle labbra e impazienti di giungere alla destinazione intermedia (Unaway Hotel) fornitoci dalla mitica Gina.

Altro breve trasferimento (circa una 40 di km forse meno) e arriviamo alla struttura, come di consueto allietando e incuriosendo tutte le persone che incrociamo sul nostro percorso.

Ore 19 circa, tutti prendono possesso della camera per una breve risistemata perché come è tradizione, bisogna correre e non avere tempi morti …

Alle 19:45 aperitivo offerto da HERR DIRECTOR che ha finto di aver bisogno di far benzina e quindi di non aver rispettato le regole base per avere il pretesto di ospitarci a sue spese.
Spritz generosi con contenuto alcolico da farne 2 di spritz con l’aggiunta di un po’ d’acqua… ma ormai eravamo vicini alla metà quindi l’alcool sarebbe entrato in circolo con noi già seduti serenamente al tavolo.

Quindi ore 20.20 si riparte in sella alle moto …direzione Trattoria Sandoni (una mia conoscenza che avevo piacere lo potesse diventare anche per gli amici del Friuli Chapter)

Arriviamo e ci disponiamo fronte piazzale con il nostro patrimonio umano (ma anche personale visto il valore dei nostri amati mezzi) schierati per la ripartenza a fine serata.

Entriamo e la cordialità e ospitalità Emiliana si fanno subito sentire….

Ci hanno riservato una sorta di saletta Acquario che ci permette intimità sonora ma visibilità con il resto del ristorante…

Ci accomodiamo con a capo tavola da un lato Herr Director e dall’altra HERR CAFFETTIERA (Artan).

Inizia il “combattimento” con mortadella tagliata allo spessore “bolognese” e vini per tutti i gusti (sangiovese, lambrusco, pignoletto) …sembra che tutto stia partendo bene ma forse è troppo presto per dirlo…

A fine “antipastino” arrivano i piatti per il bis di primi, gramigna con la salsiccia (una pasta fresca a forma di truciolo) e a seguire tagliolini rigorosamente fatti in casa alla cipolla (quest’ultimo credo e con un pizzico di orgoglio l’ho richiesto nel menù, sia stato apprezzatissimo così lontano e nuovo rispetto ai nostri piatti tipici friulani).

A sorpresa arriva un ulteriore assaggio di primo con un tortello gigante alla ricotta (credo).

Un po’ di pausa che scorre veloce grazie alla piacevole compagnia, le lancette scorrono veloci…. e arriva l’atteso GNOCCO (che ha dato il nome al Run) denominato a Bologna più precisamente “crescentina” accompagnato da salumi.

Trattasi una sorta di crostolo/chiacchiera salata e più morbida da mangiare rigorosamente calda….

Felicità di tutti i commensali per un piatto davvero goloso...

Per finire o per finirci, come preferite, una grigliata mista a togliere ogni possibile capacità di reazione e aggressività (dicesi diversamente, abbiocco da digestione) ...

La fine vera arriva con i sorbetti, caffè e amari (liquore alla liquirizia in primis).

Tutti sereni ci facciamo alcune foto nel locale e i titolari assieme ai dipendenti ci chiedono di poter fare delle foto ricordo, che per noi credo rimarrà davvero un bel ricordo, per loro forse un gesto di cortese professionalità… questo dubbio viene meno quando troviamo nel parcheggio lo staff di cuochi camerieri lavapiatti (non in ordine di importanza perché ognuno è indispensabile nel proprio lavoro) che vogliono salire sulle moto, sapere gli accessori che abbiamo cambiato e tante curiosità sulle nostre leggende a 2 ruote….
Un vero CIRCUS di fine serata, straordinariamente ospitali.

Si riparte, dimenticavo, avendo scongiurato fino a qui ogni minaccia di pioggia promessa e per fortuna non mantenuta.

In albergo, a 5 km dal ristorante ci si ritrova nonostante l’ora (quasi mezzanotte) con poca voglia di salutarsi e tanta di rimanere ancora insieme…

L’hotel è stupendo per camere e cortesia del personale (GRAZIE GINA!!!!!) ma purtroppo a quell’ora il servizio bar è sospeso … alla reception si interessano per procurare qualche indirizzo in zona per l’ultima aranciata (chiamiamola così) e un gruppetto di energici giovini si sposta per raggiungerlo.

Un altro gruppo risolve con il recupero di alcune bottiglie salvate dallo spuntino di Occhiobello….

Ci si ritrova in una terrazza dell’albergo con Herr Director a raccontarci ancora un po’, fino quasi alle 2.00 (finite altre 3 bottiglie griffate) e l’ARTAN Caffè con l’immancabile bollitore.

Il gruppo dei nottambuli ci manda foto rassicuranti del loro bere sano bere ben (solo arancia 100%) e così alle 2.00 am tutti a nanna.

Sveglia al mattino per essere pronti alle 09:30.

Una sveglia che sembra simultanea perché ci troviamo quasi tutti nell’arco di poco a fare una colazione d’eccellenza (GRAZIE GINA!!!)

Ore 10:00 tutti nel piazzale a ripartire per il giro dei colli bolognesi (nuvole insidiose intorno a noi e grigiume sospetto). Partiamo per un rabbocco del carburante e tra le gradite sorprese ricevo un omaggio da Federico Zorzi e Alberto Sartori ….

Si sono trovati così bene a cena che insistono per regalarmi un buono carburante da 45 euro.

Con imbarazzo, ma vedendo la loro insistenza accetto mio malgrado (non ricambierò sicuramente e per la prossima volta spero siano più generosi).

Sartori lo ha preteso anche per consolidare il nostro “gemellaggio” a livello di moto (identiche), potremmo definirci in futuro black & white.

L’aspetto economico ha compensato positivamente il dramma personale di sentire Tella proporre ad Accorsini: ci accoppiamo? Fortunatamente poi ho scoperto che si riferiva solo all’interfono!!!

Si parte con Michel che affianca Tella nel supportare il gruppo per un giro soft pre F.I.Co.

Ci dirigiamo a Sud, colline verso Imola, con Luca Rosso e Marzia che ci riprendono da ogni angolatura durante il percorso …. Stupende colline peccato che la concomitanza con una maratona non ci consenta una sosta a Dozza (non sono sicuro del nome) splendido borgo.

Le nuvole continuano a minacciare sopra di noi e un paio di gocce segnano il casco (saranno le uniche, fino alla provincia di udine,della giornata) ma stiamo già tornando verso F.I.Co. con la massima puntualità che ci contraddistingue (e su questo ultimo punto, è esclusa ogni ironia, voglio sottolineare)

Arriviamo al parcheggio di F.I.Co. ed entriamo, in attesa della guida, una splendida biondina autoctona (anche se non splendida come le nostre Lady del Friuli Chapter, devo ammettere) che arriverà giusta per permetterci una pausa bagni e birretta per i più affaticati dai 50 km (in moto non di corsa).

Si parte per questa splendida avventura che si interrompe bruscamente e quasi subito perché sono le 12,31 e qualcuno ha prenotato per noi un tavolo al reparto “MACELLERIA”.

La location è la riproduzione di un ristorante informale con sfoggio qualitativo di tutte le carni a vista completa per la felicità dei nostri occhi.

Ci fa accomodare uno staff di tutto rispetto che potrebbe operare anche in contesti più formali.

Arrivano subito delle squisite birre firmate Baladin (eccellenza indipendente tra i birrifici artigianali, quest’ultimo ormai di grande dimensione ma mantenendo la qualità che lo ha reso noto).

Ci organizziamo per un brindisi al gentiluomo che ci ha voluto ospiti nella visita ma a sorpresa anche per l’intero pranzo ….. Grande DINO ….

Qui chiedo scusa se mi troverete in disaccordo, ma mi aspettavo anche un buono per il ritiro di un prosciutto crudo per ogni moto partecipante e un po’ in questo Dino mi ha deluso ma speriamo cerchi di recuperare in futuro !!!

Pranzo con vitello tonnato (a me senza tonno immediatamente risolto dagli efficientissimi camerieri) e una tagliata da manuale, talmente buona che pur non essendo stati completamente digiuni la sera prima, è stato spazzolato tutto.

Ancora mille Grazie davvero a Dino.

Si parte per l’avventura con la consegna di sistema auricolare che ci consente di seguire perfettamente la nostra guida senza perdere un passaggio della visita.

F.I.Co. ha l’aspetto di una fiera ma in realtà è di tutto un po’, educazione e formazione sugli aspetti agroalimentari della nostra splendida penisola che con lo 0,2% di superficie totale pianeta rimane collocata ai vertici della biodiversità e varietà in tal senso.

Ci sono quindi aree dedicate alla “presentazione” degli animali coinvolti nella produzione di viveri (meglio va a chi produce latte piuttosto che a quelli che finiscono nella “MACELLERIA”).

Visto da vicino la mitica cinta senese ma tanti altri animali come la vacca rossa produttrice del latte utilizzato per il parmiggiano + pregiato... Insomma, di tutto un po’ e forse neanche poco.

Degustazioni da tutte le parti del nostro Pianeta Italia e le sue eccellenze (tantissime) che si incontrano con il Chapter per eccellenza, il Nostro ovviamente.

Caffè, dolcetti, marmellate, cannoli, gelato visto l’orario sono le degustazioni che ci hanno attratto, visto che eravamo già saziati oltre l’indispensabile…

Un oretta il giro totale per poi finire all’area Baladin per l’ultima birra prima di ripartire.

Un grazie ancora sentitissimo alla guida e a chi ci ha supportato in questa avventura, per non abusare nell’uso del nome useremo solo grande D. e come secondo nome lo chiamerò (potevi fare di meglio !!!)

Un ultimo punto a favore del Grande D., alla cassa mi chiedono dove abbiamo mangiato, quando rispondo mi fanno capire che si tratta di una delle soluzioni di maggior prestigio proposte a F.I.Co. nella ristorazione... E NON AGGIUNGO ALTRO!

Si riprendono i nostri mezzi e inizia la risalita verso il Friuli ….

Tempo ancora clemente e ormai temperature quasi estive.

Ingresso in autostrada con 2 soste, una immediata ed una a ridosso del passante di Mestre dove il gruppo deve salutarsi con gli “udinesi” che prendono la tangenziale e il resto del gruppo che imbocca il passante stesso.

Ancora niente pioggia… una corsa verso il nostro domicilio che ci punisce lievemente vicino a Campoformido con le prime gocce d’acqua… saranno le uniche e per pochi km in uno scenario che prometteva tanto peggio.
HERR DIRECTOR aveva ragione ….

Un Run riuscitissimo al punto tale che dispiace non si sia riusciti ad essere molti di più, tanto il grande D. non ci avrebbe lasciato comunque al nostro destino.

Me lo immaginavo bello ma l’atmosfera era proprio quella di grande amicizia e voglia di stare insieme, reale e spontanea.

Ho avuto assieme agli altri, la possibilità di conoscere nuovi soci (Alberto e Chiara), per la prima volta con noi, ma anche di conoscere meglio qualcuno come Antonella ed Elvio che non avevo avuto ancora il piacere di incrociare adeguatamente.

Grazie a tutti e come sempre e soprattutto, al nostro squadrone di Angeli arancioni o gialli che siano, che davvero si prodigano per il bene e la sicurezza di tutto il gruppo.

VVB

Fulvio Fucich detto anche “il Conte”

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