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1 - 2 AGOSTO 2015: Run dello Stelvio

domenica 2 agosto 2015

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immagine evento

Run dello Stelvio

Mancava la Cima Coppi, fra i trofei del Friuli Chapter Italy. Una lacuna intollerabile! Ma in questi tempi di rinnovato entusiasmo, è stato sufficiente promuovere l’idea per “tirare su” in men che non si dica un manipolo di 41 coraggiosi, su 25 moto. Oddio, “promuovere l’idea”, si  fa per dire: ricerche per hotel e ristoranti sono costate diverse ore di lavoro, non per nulla era il primo week end di agosto, e località di montagna di questo livello non si possono certo definire “di second’ordine”. Ma le fatiche degli organizzatori, Emanuela, Nicola e compagnia bella, hanno prodotto un risultato di tutto rispetto.

Merano, tappa del primo giorno, dopo 5 ore di “passeggiata” con poca autostrada, colline, vigne, mele, e così via; tante rotonde, per il divertimento dei nostri bravissimi e collaudatissimi Road Captain; pioggia, giusto il minimo sindacale per esibire le tute impermeabili, variegate fra le “griffes” più disparate, ma con prevalenza del marketing della Casa!

Sistemazione in  hotel, parcheggio in garage delle protagoniste assolute, invasione del bel centro storico e successiva occupazione della Birreria Forst; distruzione impietosa di una dose di stinchi con patate da sfamare una intera regione dell’Asia.  Birra. Birra. Birra. Risate. Risate. Risate. Sconto per comitive (Brava Mariuccia, nessuno ti resiste).

Nella serata ha piovuto sempre, creando una certa apprensione per la scalata allo Stelvio ma, come  previsto, la mattina seguente era “asciutta”; qualche nuvola, ma poco dopo è comparso il sole e ci ha fatto compagnia tutto il giorno; botta di…fortuna? Si, ma non dicevano i latini che la fortuna aiuta gli audaci? E dunque….

Alle otto tutti in sella. Adrenalina. I primi 50 km filano via a fondovalle, i monti si avvicinano, poi di colpo arriva il primo tornante, e si apre la festa. Si sale vertiginosamente, il panorama cambia, gli alberi scompaiono, arbusti e rocce la fanno da padroni, i Road Captain finalmente si possono rilassare e pensare solo a godersi la scalata; in coda al gruppo Angela, l’unica Lady Biker per questa occasione, pennella le sue curve in beata solitudine. Poco traffico a scendere, è ancora presto, e così, curva dopo curva, senza inconvenienti, alle 10 del mattino abbiamo raggiunto la meta.

Soddisfazione ed emozione si mescolano. Certo, non è una impresa pazzesca, l’impresa la fanno quelli che salgono in bici, ma per noi e per le nostre moto resta il coronamento di un desiderio forte e coinvolgente: soddisfazione ed emozione pienamente legittime.

Foto di rito, 40 caffè e una zuppa bollente (no, mi dispiace, il nome non si dice), e siamo pronti per scendere.

Ci aspettano “solo” una trentina di tornanti, contro la cinquantina della salita; la strada è asciutta e soleggiata, quindi basta andare piano; il traffico è più sostenuto, moto,bici, auto, qualche bus, ma piano piano arriviamo a fondovalle, e poi “a tradimento” ci ritroviamo di nuovo fra i tornanti, a salire e poi ridiscendere dal Colle dell’Aprica. Oramai, uno scherzo…

All’improvviso, una bella costruzione isolata nella valle: è il ristorante! Sarà perché è la una, sarà per l’allegria per il viaggio emozionante, viene servito e spazzolato il pranzo di…Natale! Ragazzi, due primi, due secondi con contorni vari, assortimento di formaggi, assortimento di dolci! Tutta roba tipica e buonissima. Che dico, pranzo di Natale? Ma nemmeno a Natale...

Dopo, ci sarebbe voluta una pennichella di proporzioni bibliche, invece del sellino della moto. Ma mica ci possiamo lamentare sempre, no?

 

Guido

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