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2 LUGLIO 2017: MANGART RUN

domenica 2 luglio 2017

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2 LUGLIO 2017: MANGART RUN

 

La prima domenica di luglio ci porta ad un run quasi per pochi intimi. Un run forse un po’ snobbato, forse minore, sicuramente vicino ad altri in montagna, e sicuramente in contemporanea con L’European HOG Rally di Lugano.

Certo è che chi non è venuto al Mangart si è perso un vero spettacolo della natura, oltre ad un percorso che come motociclista ho trovato molto divertente. Circa 310 km., non facilissimi, ma neanche tra i più problematici. E’ vero che abbiamo fatto mille curve, ma anche nell’ultimo tratto la pendenza non era eccessiva e i tornanti pochi. Quella che era stata dipinta come una strada brutta e pericolosa, alla fine si è rivelata con un fondo decente (le buche nell’asfalto di Udine sono peggiori) e nemmeno troppo complicata, solo da prendere con la dovuta attenzione, anche perché abbastanza frequentata. Credo che lì siano gli automobilisti ad avere i problemi più grossi, vista la larghezza della carreggiata.

Comunque torniamo a noi. In tutto eravamo una ventina, qualcuno partito dal solito Caffelattè, altri da Udine e Cividale. Solo due le “donzelle” alla guida, io e Manuela, mentre cinque erano le passeggere.

Non molti partecipanti quindi, e ancora meno Road Captains, così l’incarico è stato affidato a due “supplenti”, Tonino e Giancarlo (Tesolin)  che oltre ad aver dato a Michel, Stefano e Luca (Rosso) un aiuto non indifferente, sembra si siano anche divertiti nel loro ruolo, specie Tonino, che risaliva la fila con scatti roboanti.

Il percorso ha ricalcato in parte le orme del Tre Nazioni Run, seguendo prima il Natisone e poi l’Isonzo, dopo il confine Sloveno, e poi ancora verso nord, all’interno del Triglavski Narodni Park ovvero il Parco Nazionale del Tricorno, fino a quando un bivio ci ha introdotto ai circa 12 km. della strada che porta a ridosso del Mangart, a 2.070 m. slm. Arrivati al punto più alto abbiamo parcheggiato le nostre moto per le foto e per ammirare il panorama circostante che da un lato domina il Lago di Fusine e più in là l’Austria.

Il bello lì sopra sarebbe stato passeggiare tra i sentieri e scoprire altre stupende viste, ma il meteo anche in questa occasione ci ha un po’ rovinato la festa. Qualche goccia di pioggia ci ha suggerito di scendere e così ci siamo diretti verso il Lago di Fusine per il pranzo al sacco, attraversando Cave del Predil.

Questo è un luogo che conoscevo di nome, ma non l’avevo mai visto e devo dire che, almeno ad uno sguardo veloce, mi è sembrato piuttosto triste. Gli insediamenti per le miniere e i fabbricati in degrado, molti dei quali abbandonati dopo la chiusura delle stesse nel 1991, mi hanno dato un netto senso di malinconia.

Buonumore subito recuperato grazie al nostro piccolo picnic, sulle rive del lago quando dagli zaini sono usciti i generi di conforto, tra cui biscotti, pitina, prosecco, patatine e il caffè della mitica moka di Artan e Ornela! Ci voleva proprio!

Finita la pausa pranzo e risaliti in sella, siamo rientrati dalla parte di Tarvisio e un po’ alla volta il gruppo si è sciolto, ognuno per la propria destinazione.

Commento finale? Il Mangart è una deviazione che consiglio a chi si trovasse in zona e avesse voglia di perderci un po’ di tempo (oltre ai 5€ del “pedaggio”). Se la giornata è di sole pieno ve la potrete godere guardando dall’alto una zona molto bella, magari optando per un picnic in quota e in ogni caso tutto il percorso, da qualsiasi parte vogliate prenderlo, è davvero godibilissimo.

E come sempre, buona strada a tutti!  

Antonella

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